La musica è un elemento importante nelle opere di Ragnar Kjartansson, che si è trovato a suonare in posti diversissimi tra loro.
Per l’opera Satan is Real, per esempio, è a petto nudo mezzo sepolto nel fango e nell’erba di un parco pubblico di Rejkiavik: mentre per più di un’ora intona sempre lo stesso motivo, alcuni bambini che giocano nel parco lo scrutano curiosi e perplessi.
Sempre a Venezia, per la Biennale del 2013, lo ritroviamo tra i canali: questa volta su una barca che batte bandiera di Pegaso (animale simbolo della ricerca artistica, secondo lui) e che si muove da costa a costa, trasportando un sestetto di ottoni che suonano a intervalli regolari. Per The Visitors, video installazione composta da nove enormi schermi, assistiamo a un altro concerto, ambientato in una bellissima villa decadente nello stato di New York. Ogni stanza è occupata da un musicista, che, seduto sul letto, in cucina o nella biblioteca suona il suo strumento musicale. C’è anche Ragnar Kjartansson, con la sua inseparabile chitarra, immerso in una vasca da bagno.
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