Nel Medioevo venivano chiamati bestiari i libri che raccoglievano disegni e descrizioni di animali di terre vicine e lontane. Tra le pagine dei bestiari si mescolavano racconti di animali reali e, a volte, di animali immaginari, vere e proprie leggende in cui erano descritte le capacità sorprendenti di queste bestie che, si diceva, abitavano posti del mondo ancora inesplorati.
Molti artisti sono rimasti affascinati dai bestiari; alcuni hanno deciso di ispirarsi a queste antiche raccolte per creare il loro insieme di animali immaginari.
Nel 1981, per esempio, è stato pubblicato un libro misteriosissimo, il Codex Seraphinianus, scritto da Luigi Serafini in una lingua inventata e indecifrabile: il Codex è una raccolta di più di mille immagini che rappresentano animali, piante e luoghi inventati.
Il libro degli esseri immaginari di Jorge Luis Borges è invece una perlustrazione di mitologie, encliclopedie, dizionari, leggende e miti di tutto il mondo, alla ricerca di una catalogazione della zoologia fantastica: una raccolta di suggestioni da moltissimi bestiari differenti.
Nel 2011 l’artista francese Iris de Vericourt ha dato vita al Bestiario Pop-Up, un bestiario interattivo sotto forma di libro pop-up che permette, a grandi e bambini, di sfogliare le pagine e combinare tra loro pezzi di corpo diversi di animali reali, per dare vita a coloratissimi animali fantastici.
Non è proprio un bestiario, ma anche il lavoro di Monster Chetwyind si ispira all’immaginario medievale del carnevale e di tutte le creature fuoriuscite dalla fantasia dell’epoca: enormi costumi da pipistrelli, un gatto-autobus, lumache giganti che si arrampicano sui muri della Tate Britain e molti, moltissimi animali fantastici popolano l’opera dell’artista.
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