Scegliete un posto: può essere un luogo magico ma anche un luogo molto familiare e quotidiano. E ora?
Lasciatevi ispirare da quello che c’è intorno: vedete qualche oggetto che possa aiutarvi a produrre dei suoni? Oppure, ci sono degli elementi di questo ambiente che suonano da soli, e di cui potreste catturare il rumore? Il vento tra gli alberi, le foglie sotto i vostri piedi, gli oggetti sulla vostra scrivania…anche questi possono essere degli strumenti musicali!
In alternativa, potreste comportarvi come Ragnar Kjartansson: cantare o suonare delle canzoni scritte da voi o che già esistono e che vi sembra parlino del posto che avete scelto come scenario.
E cosa ne pensate del vostro corpo? Piedi, mani, braccia, gambe, unghie, capelli potrebbero essere dei preziosi alleati nella creazione di un suono.
Anche noi alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo abbiamo fatto suonare spazi e opere: ecco qualche esempio! Lasciatevi ipnotizzare dal video girato nel 2016 dagli studenti del Liceo Artistico Cottini di Torino nella mostra di Ed Atkins: suono digitale e suono prodotto dalla voce dei ragazzi si mescolano con il movimento dei corpi nello spazio. Oppure, esplorate l’installazione di Adrian Villar Rojas (2015) insieme agli studenti del Liceo Artistico Cottini, facendovi guidare dai rumori prodotti dai loro corpi e dalle musiche composte per lo spazio. Se invece volete uscire fuori dal museo, lasciatevi guidare nella natura dall'artista Alessandro Quaranta e dagli studenti dell’Istituto Albe Steiner, attraverso i loro Segnali da un paesaggio aumentato.