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26 maggio | #TryThisAtHome: Tony Cragg


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Martedì 26 maggio

Il nostro pianeta è abitato da quasi 8 miliardi di esseri umani che, in misura maggiore o minore, lasciano un’impronta sulla terra e una traccia del loro passaggio. Una parte di queste tracce è costituita dai rifiuti che produciamo in continuazione. In questo periodo di lockdown ci è sembrato che anche la produzione di scarti, insieme alle emissioni di gas nocivi nell’atmosfera, stesse diminuendo: non solo non spostarci, ma anche assestarci su un ritmo più lento ci ha dato la possibilità di riflettere maggiormente su alcune scelte che facciamo da consumatori. Ma ora che tutto è ripartito, ci rendiamo conto che nuovi scarti iniziano a popolare la nostra vita: mascherine e guanti monouso, bicchieri, bottiglie e contenitori di plastica per l’asporto di cibi e bevande si aggiungono ai rifiuti che già prima producevamo incessantemente.

L’opera di Tony Cragg si rivolge allo scarto e alla rimanenza con l’occhio di uno scultore: ciò che resta diventa il punto di partenza per un’indagine sulla materia, il materiale, più che sull’oggetto da cui proviene. Frammenti, oggetti e rifiuti sottratti al disordine vengono raccolti, catalogati e assemblati con le tecniche più diverse, e presentati secondo un nuovo ordine, formale o cromatico, a terra o a parete.

Per il #TryThisAtHome vi proponiamo di esercitare lo sguardo dello scultore: iniziate una ricerca di materiali tra oggetti che avete in casa, scarti, rifiuti, frammenti. Provate a fare un’indagine sulla materia e sul colore: scegliete oggetti accomunati dalla stessa tonalità, oppure solo oggetti lisci o ruvidi, o ancora di carta o di plastica. Quando li avrete trovati, componete sculture domestiche o mosaici ispirandovi alle opere di Cragg.

#TryThisAtHome: scaricate le schede di laboratorio sul sito di @ispeakcontemporary www.ispeakcontemporary.org/ebook

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